giovedì 22 febbraio 2018

Un professore di matematica biellese diventa scrittore per amore

Andrea Cantone
Andrea Cantone


Andrea Cantone, professore di matematica e scienze delle scuole medie, ha pubblicato un libro dal titolo: UN GIORNO ALLA VOLTA edito da LINEADARIA, nel quale racconta la storia della moglie.

D: Come mai hai voluto scrivere questo libro e di cosa parla?
R: Racconta i primi 30 anni di vita di mia moglie. Ha avuto una vita difficile e pensavo meritasse di essere raccontata. Ci sono molti insegnamenti che si possono trarre dalla lettura. L’idea di scrivere un libro mi è venuta con la nascita di mia figlia. Volevo lasciarle qualcosa che l’accompagnasse nella vita. Qualcosa che potesse leggere in diversi momenti della sua vita e che potesse trovare ogni volta qualche insegnamento nuovo. Ho deciso di usare la vita di sua mamma per fare in modo che le venisse spontaneo rispecchiarsi nella protagonista. I dialoghi, pensieri e opinioni sono tutte opera mia, non ho chiesto questa parte a mia moglie. Volevo che la mia opera racchiudesse tutti e due i suoi genitori. È un libro scritto al femminile, in prima persona, vero al 80%. In alcuni punti ho dovuto per forza romanzare per collegare i diversi capitoli.
L’idea all’inizio era che rimanesse per mia figlia e basta. Ma poi le prime persone che l’hanno letto mi hanno consigliato di cercare di pubblicarlo perché poteva essere di aiuto a molti ragazzi. Molti dei ragazzi di oggi che hanno tutto e pensano di non avere niente. Invece mia moglie non aveva niente e ha dovuto lottare per avere tutto. Fin dalla nascita.
D: Quindi è una storia che parla anche di ristrettezze economiche?
R: Certo. Anche drammi famigliari. Un padre assente quasi da subito, una madre costretta a lavorare giorno e notte e quindi per forza di cose ha dovuto lasciare da soli i figli. Ma lei lottando cadendo e rialzandosi ne è uscita a testa alta. E sempre da sola.
D: Parlami di te come professore di matematica. Cosa ti piace della tua professione?
R: Mi piace l’idea di poter trasmettere qualcosa. I giovani sono il futuro del nostro paese. Persone migliori, vuol dire paese migliore. So che possono sembrare frasi fatte, ma è assolutamente la verità.

D: Hai un metodo d'insegnamento particolare?
R: Io mi diverto per primo. Insegnare mi diverte, non lo vedo come un lavoro e quindi questo penso si percepisca. Trovo che si possa imparare di più in un ambiente sereno piuttosto che di terrore. Molti odiano o hanno odiato la matematica perché è stata imposta con delle regole precise! Troppo! Io cerco di non farla studiare a memoria. La devono capire. Applicare anche nelle cose di tutti i giorni. Capire che serve nella vita è il primo passo per farla apprezzare. Devono capire che la matematica può anche facilitarti nelle cose quotidiane. Troppe volte sento dire “cosa mi servirà mai nella vita il Teorema di Pitagora” ecc.
Faccio molti esempi concreti. Dal dipingere una stanza e calcolare quanta vernice serve, quanto costa il barattolo, lo sconto, capire se ti conviene comprare un prodotto o un altro. Quante piastrelle servono per il bagno ecc. Faccio capire che senza sapere maneggiare conti e unità di misura si fa molta più fatica e si rischia che qualcuno ti freghi. Con i resti alla cassa. E poi per esempio alle ragazze in cucina. Tutte le ricette sono matematiche. Proporzioni, equivalenze ecc... Ma ci sarebbero altri centinaia di esempi concreti.

L'intervista è finita e auguro ad Andrea di avere dalla vita tutto ciò che desidera.



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